MILANO
I consulenti del lavoro devono segnalare ai rispettivi Consigli provinciali (e questi, ai vertici nazionali) ogni azione di ostracismo, nei loro confronti, per quanto riguarda le attività di tenuta dei bilanci e l'assistenza tributaria. I professionisti saranno dotati di fac simile di diffida da usare, nel caso fosse loro impedito di svolgere tali attività e il Consiglio nazionale fornirà, in caso di bisogno, la tutela legale necessaria. È quanto ha deciso il Consiglio nazionale straordinario, allargato ai presidenti dell'Ancl e dell'Enpacl (rispettivamente il sindacato e la Cassa di previdenza), convocato da Marina Calderone per decidere le misure da adottare dopo la sentenza della Cassazione 10100/2011, che qualificando la tenuta del bilancio e l'assistenza fiscale come attività "tipiche" del dottore commercialista, ha definito esercizio abusivo della professione il fatto che le stesse funzioni siano svolte da un consulente del lavoro (si veda «Il Sole 24 Ore» del 12 marzo). Una sentenza che aveva lasciato sgomenti i consulenti – ai quali la stessa sentenza restringeva il perimetro d'azione alla sola assistenza tributaria per i lavoratori dipendenti e non anche gli autonomi – ma aveva lasciato perplessi anche i commercialisti: secondo il presidente, Claudio Siciliotti, le professioni giuridico-economiche già operano in concorrenza nel libero mercato.
«Abbiamo analizzato – spiega Marina Calderone, presidente dei consulenti del lavoro – i riflessi della sentenza, ribadendone la portata assolutamente limitata, che per noi non cambia in alcun modo l'attuale assetto delle norme che attribuiscono ai consulenti del lavoro ampie competenze nella consulenza amministrativo-contabile e fiscale. Inoltre, si è preso atto di alcune azioni di ostracismo all'attività fiscale già attuate nei confronti di iscritti e segnalate da alcuni consigli provinciali».
Per far fronte a tutto questo, è stato deciso, all'unanimità, di richiedere la segnalazione di qualsiasi atto di ostilità o di impedimento allo svolgimento dell'attività fiscale, nei confronti di iscritti; di dotare tutti gli iscritti di una bozza di diffida, nel caso le attività siano loro impedite; di dare massima diffusione alla giurisprudenza e alla normativa che abilita i consulenti del lavoro a svolgere l'attività fiscale, sino a prevedere, da parte del Consiglio nazionale, la tutela legale per i consigli provinciali e gli iscritti, che segnalano questi episodi.
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